Lo stress è una malattia che uccide.
Lo stress annienta, distrugge, disorienta, abbrutisce.
Adesso è considerata una malattia sociale.
Ieri era solo un disagio, una fissazione, un capriccio.
Ieri non si curava, oggi sì.
Per questo tu sei morto d’infarto e, come te, e dopo di te, è morto il tuo direttore sanitario e altri medici del tuo staff hanno avuto problemi di cuore.
Hai intentato una causa alla Asl.
Dopo otto anni l’ho interrotta: troppe spese d’avvocato.
Ora la causa l’avrei vinta…
Ma è troppo tardi.
Tardi per riparare, tardi per vedere e riconoscere le tue ragioni ed affermare la tua dignità con un risarcimento adeguato.
Lo stress è stato soprattutto ai troppi pazienti dei mercati generali che dovevi visitare con cura: 200 persone invece di 50, e tutti premevano, gridavano che avevano fretta perché dovevano tornare subito al loro lavoro. E incolpavano te di tutto.
Accidenti alla burocrazia, accidenti alle lungaggini della giustizia, accidenti a tutto quello che frena le ragioni e i sentimenti e i bisogni dell’uomo.
Vergognatevi tutti voi che dovreste giudicare, capire e poi legiferare. Vergognatevi.