Ero in un letto d’ospedale e stavo morendo.
Il mio corpo era invaso da un fuoco indomabile: peritonite acuta.
Mentre la mia vita si spegneva, sentii, ad un tratto, una forza prepotente spingermi in un tunnel buio e stretto dove, girando a spirali concentriche e a velocità supersonica (senza nessuna fatica) volavo non so dove.
Poi in fondo a questo coso vidi e sentii una luce bianchissima, incandescente, di un bianco mai visto: una luce strana e bellissima che mi attirava e, avvolgendomi tutta, mi dava un senso di pace e serenità ineguagliabile.
Mi svegliai nel mio letto di ospedale sentendo dell’acqua scrosciare: era come una cascata che mi ripuliva lenendo il mio dolore.
Aprii gli occhi e vidi mio padre che si lavava le mani e il viso facendo scorrere l’acqua dal rubinetto del lavandino.
Ero fuori pericolo.
Quella luce bellissima, strana e indimenticabile vorrei vederla ancora perché so che è il mio domani, forse in un posto bellissimo, forse nel Paradiso.
Il mio corpo era invaso da un fuoco indomabile: peritonite acuta.
Mentre la mia vita si spegneva, sentii, ad un tratto, una forza prepotente spingermi in un tunnel buio e stretto dove, girando a spirali concentriche e a velocità supersonica (senza nessuna fatica) volavo non so dove.
Poi in fondo a questo coso vidi e sentii una luce bianchissima, incandescente, di un bianco mai visto: una luce strana e bellissima che mi attirava e, avvolgendomi tutta, mi dava un senso di pace e serenità ineguagliabile.
Mi svegliai nel mio letto di ospedale sentendo dell’acqua scrosciare: era come una cascata che mi ripuliva lenendo il mio dolore.
Aprii gli occhi e vidi mio padre che si lavava le mani e il viso facendo scorrere l’acqua dal rubinetto del lavandino.
Ero fuori pericolo.
Quella luce bellissima, strana e indimenticabile vorrei vederla ancora perché so che è il mio domani, forse in un posto bellissimo, forse nel Paradiso.
Nessun commento:
Posta un commento