Sto dentro “Luna Rossa”:
navigo nel mare immenso
scivolo pian piano
Perché?
Guardo la luna pallida, gialla:
non mi sprona.
Voglio una luna rossa
Voglio bagliori, fuoco
Vai, spingi, forza: metticela tutta “Luna Rossa”
Sono insieme a “Luna Rossa”
E’ mia. E’ tutt’uno con me
Il mio cuore batte forte.
Vai così, vola, forza. Ce la fai Luna
Vai, spingi, non mollare!
giovedì 15 luglio 2010
mercoledì 2 giugno 2010
L'ultima sera
Nel rosso tramonto
il cielo si carica di fuoco.
E' un fuoco meraviglioso
che incendia tutto.
Fra cielo e mare è tutto rosso
un caldo rosso che riempie l'orizzonte
e va oltre.
Il mare azzurro è quasi violaceo
e il blu del cielo pare non esserci più.
E' tutto rosso.
L'incanto è tanto.
Io e te ci guardiamo muti.
Inteneriti, ci abbracciamo, ci stringiamo.
Lo spettacolo è nostro e ci coinvolge.
Ci sentiamo uniti al sole, al mare, all'universo.
Io e te.
Bellissima sera.
Incantevole.
Ma l'ultima per me e te.
il cielo si carica di fuoco.
E' un fuoco meraviglioso
che incendia tutto.
Fra cielo e mare è tutto rosso
un caldo rosso che riempie l'orizzonte
e va oltre.
Il mare azzurro è quasi violaceo
e il blu del cielo pare non esserci più.
E' tutto rosso.
L'incanto è tanto.
Io e te ci guardiamo muti.
Inteneriti, ci abbracciamo, ci stringiamo.
Lo spettacolo è nostro e ci coinvolge.
Ci sentiamo uniti al sole, al mare, all'universo.
Io e te.
Bellissima sera.
Incantevole.
Ma l'ultima per me e te.
mercoledì 10 febbraio 2010
Il sole
Ho perduto il mio sole
smarrito per le vie del cielo.
Andrà senza di me chissà dove
Ho perduto il sostegno del mio tempo andato
Ho perduto il calore, il cuore di una sorella amata.
E’ stata un dono, una carezza, una certezza donata.
Un amore infinito.
Ma prima o poi, di certo gireremo
insieme nel cielo infinito
Sempre e ancora insieme.
smarrito per le vie del cielo.
Andrà senza di me chissà dove
Ho perduto il sostegno del mio tempo andato
Ho perduto il calore, il cuore di una sorella amata.
E’ stata un dono, una carezza, una certezza donata.
Un amore infinito.
Ma prima o poi, di certo gireremo
insieme nel cielo infinito
Sempre e ancora insieme.
domenica 7 febbraio 2010
Il destino
Sono come un navigante
che si muove nell’oceano sconfinato
Sono come un uccello migratore
che vibra nelle correnti del vento
Sono una foglia sballotta
qua e là nell’aria
Sono una nota
che si dipana lentamente nel cielo
Sono il pianto di un bimbo
innocente
Sono lo strazio di una madre
disperata
Sono la gioia di una goccia
di rugiada
Sono il sorso d’acqua
per l’assetato
Sono il sorriso di chi riceve
un bacio
Sono il grido silenzioso
di un malato
Sono il soffio di vita
di un fiore
Sono il colore del cielo, del mare,
dell’amore.
Chi sono?
Sono il destino.
che si muove nell’oceano sconfinato
Sono come un uccello migratore
che vibra nelle correnti del vento
Sono una foglia sballotta
qua e là nell’aria
Sono una nota
che si dipana lentamente nel cielo
Sono il pianto di un bimbo
innocente
Sono lo strazio di una madre
disperata
Sono la gioia di una goccia
di rugiada
Sono il sorso d’acqua
per l’assetato
Sono il sorriso di chi riceve
un bacio
Sono il grido silenzioso
di un malato
Sono il soffio di vita
di un fiore
Sono il colore del cielo, del mare,
dell’amore.
Chi sono?
Sono il destino.
giovedì 7 gennaio 2010
Lo stress
Lo stress è una malattia che uccide.
Lo stress annienta, distrugge, disorienta, abbrutisce.
Adesso è considerata una malattia sociale.
Ieri era solo un disagio, una fissazione, un capriccio.
Ieri non si curava, oggi sì.
Per questo tu sei morto d’infarto e, come te, e dopo di te, è morto il tuo direttore sanitario e altri medici del tuo staff hanno avuto problemi di cuore.
Hai intentato una causa alla Asl.
Dopo otto anni l’ho interrotta: troppe spese d’avvocato.
Ora la causa l’avrei vinta…
Ma è troppo tardi.
Tardi per riparare, tardi per vedere e riconoscere le tue ragioni ed affermare la tua dignità con un risarcimento adeguato.
Lo stress è stato soprattutto ai troppi pazienti dei mercati generali che dovevi visitare con cura: 200 persone invece di 50, e tutti premevano, gridavano che avevano fretta perché dovevano tornare subito al loro lavoro. E incolpavano te di tutto.
Accidenti alla burocrazia, accidenti alle lungaggini della giustizia, accidenti a tutto quello che frena le ragioni e i sentimenti e i bisogni dell’uomo.
Vergognatevi tutti voi che dovreste giudicare, capire e poi legiferare. Vergognatevi.
Lo stress annienta, distrugge, disorienta, abbrutisce.
Adesso è considerata una malattia sociale.
Ieri era solo un disagio, una fissazione, un capriccio.
Ieri non si curava, oggi sì.
Per questo tu sei morto d’infarto e, come te, e dopo di te, è morto il tuo direttore sanitario e altri medici del tuo staff hanno avuto problemi di cuore.
Hai intentato una causa alla Asl.
Dopo otto anni l’ho interrotta: troppe spese d’avvocato.
Ora la causa l’avrei vinta…
Ma è troppo tardi.
Tardi per riparare, tardi per vedere e riconoscere le tue ragioni ed affermare la tua dignità con un risarcimento adeguato.
Lo stress è stato soprattutto ai troppi pazienti dei mercati generali che dovevi visitare con cura: 200 persone invece di 50, e tutti premevano, gridavano che avevano fretta perché dovevano tornare subito al loro lavoro. E incolpavano te di tutto.
Accidenti alla burocrazia, accidenti alle lungaggini della giustizia, accidenti a tutto quello che frena le ragioni e i sentimenti e i bisogni dell’uomo.
Vergognatevi tutti voi che dovreste giudicare, capire e poi legiferare. Vergognatevi.
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